La manifestazione a Kartal ha sfidato il cosiddetto “consenso nazionale”: “Non ci piegheremo al fondamentalismo religioso, all'imperialismo ed ai colpi di stato!”
Il 4 settembre, migliaia di persone si sono riunite in Piazza Kartal ad İstanbul, unite dallo slogan: “Non ci piegheremo mai al fondamentalismo religioso, all’imperialismo ed ai colpi di stato”. La manifestazione è stata organizzata tramite l’appello di illustri intellettuali, dirigenti sindacali e politici per protestare la cosiddetta riunione del “consenso nazionale”, condotta dal governo dell'AKP contro il tentativo di colpo di stato del 15 luglio.
Durante la manifestazione di Kartal gli organizzatori hanno redatto un elenco di richieste che comprendeva il perseguimento di tutte le sette religiose e dei culti, oltre al movimento Gülen conosciuto per essere stato la mente del tentativo di colpo di stato. Il manifesto ha anche rinnegato la NATO e l’Unione Europea, in quanto organizzazioni imperialiste che hanno trascinato la Turchia al disastro e ha condannato il governo dell'AKP quale alleato principale di . Il Partito Comunista (Turchia) ha promosso questa iniziativa ed ha favorito la redazione del manifesto politico.
L'invito per la manifestazione, diffuso a metà agosto, ha ricevuto la risposta massiccia da parte dei cittadini di diverse origini politiche mentre l’AKP ha iniziato ad usare il suo potere per eliminare l'opposizione, ed il partito principale di opposizione socialdemocratico si è unito all'appello nazionale di consenso. Molti giornalisti, artisti, rappresentanti di associazioni, leader dei sindacati del settore metallurgico ed immobiliare, ed il sindacato dei giudici hanno partecipato all’Appello del 4 settembre.
Il Partito Comunista (Turchia) ha organizzato numerosi incontri locali in tutta la Turchia per mobilitare i cittadini per la manifestazione di Kartal. In Piazza Kartal la manifestazione ha avuto luogo nonostante lo stato di emergenza dichiarato dal governo. Tra i partecipanti, che portavano striscioni con lo slogan “Non piegarti” ( “Boyun Eğme”, cioè lo slogan del Partito Comunista di Turchia dai tempi delle proteste di Gezi Park), c’erano, inoltre, cartelloni degli ultras delle squadre di calcio di sinistra e striscioni della resistenza operaia.
Kemal Okuyan, the First
Kemal Okuyan, il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista, è apparso con una t-shirt di Che Guevara, in riferimento alle affermazioni del presidente dell’Assemblea Nazionale (cioè il parlamento turco) il quale aveva criticato i giovani che indossano i distintivi di Guevara trascurando secondo lui gli eroi nazionali turchi, e chiamando il Che “un brigante”. Okuyan ha elencato i nomi degli eroi rivoluzionari del popolo nella storia turca oltre a Guevara quale eroe internazionale, ricordando l'eredità d'onore della lotta dei popoli. Nel suo discorso, Okuyan ha affermato: “Noi siamo contro il tentativo di colpo di stato, ma siamo anche contro l'opportunismo dell'AKP riguardo a ciò. Siamo davvero costretti a scegliere tra Erdoğan e Fethullah Gülen?”. Contro il cosiddetto “consenso nazionale” della manifestazione di Yenikapı tenutasi settimane fa, Okuyan ha invocato il “consenso di Kartal”, rifiutando il potere dei filo-imperialisti, dei fondamentalisti religiosi e dei nemici dei lavoratori. Okuyan ha anche sottolineato che "non ci può essere nessuna lotta contro il fondamentalismo e l'imperialismo degli Stati Uniti a meno che non ci sia lotta contro la classe capitalista e contro questo sistema".
L'incontro è stato rinvigorito con le poesie del poeta Nihat Behram che ha partecipato alla riunione insieme all’attore Levent Üzümcü ed al giornalista Enver Aysever. Mentre Üzümcü sottolineava che nessuno potrà liberare il popolo, se non se stesso, Aysever ha ricordato il progressivo potenziale delle persone si erano manifestati durante le proteste di Gezi Park del giugno 2013. Alla manifestazione di Kartal hanno partecipato anche i genitori di Berkin Elvan, un ragazzo che a 15 anni è stato ucciso dalla polizia durante le proteste di Gezi Park. La scrittrice Serpil Güvenç ha fatto un discorso raccontando la necessità di lotta di classe per superare gli imperialisti e i reazionari ed ha fatto appello al potere politico degli operai. Dopo il concerto dei musicisti rock Nejat Yavaşoğulları e Akın Eldes, la riunione si è conclusa con una marcia, ed i partecipanti intonavano lo slogan “non piegarti!”.
Kartal è diventata la prima arena in cui le masse si sono incontrate dopo il tentativo di golpe brutale, che era stato seguito da manifestazioni filogovernative. Il tempismo della manifestazione di Kartal è stato importante anche perché si è realizzata dopo che il governo dell'AKP ha iniziato un'operazione militare in Siria e ha dichiarato un decreto di legge per il licenziamento di decine di migliaia di funzionari pubblici con la scusa del tentativo di golpe. L'incontro ha rappresentato l'apertura del fronte della classe operaia contro la cosiddetta politica del “consenso nazionale”, sostenuta da forze imperialiste e fondamentaliste.